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Cyborg

by Tozaca

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1.
Due 03:34
Potrei costruirmi una stazione, un podio, un astronave per rimanere qua...( non per partire, per restare!). Fatta d'ogni pietra o materiale che possa scintillare, che possa garantire, che possa perdurare ( insomma), per rimanere qua... Qua...Qua...Qua! Ma all'improvviso, si gira tutto cade il tetto e anche il soffitto Vorrei il tuo viso, per farmi divorare, per farmi divorare, per farmi divorare... Per farmi divorare... E quindi si ritorna la.
2.
Cyborg 03:39
Dovrei sapere pensare di poter proseguire adesso e nel tempo con tutti i miei monconi e i pezzi di ferro saldati e riattaccarli da solo e con l'olio bagnarmi le giunture spezzate dal vento e dal sale del mare che ghiaccia d'inverno dovrei escogitare un macchinamento un automatizzazione che duri nel tempo per infinitizzare il funzionamento e comunque proseguire... Comunque proseguire... Comunque proseguire... Sopravvissuto alla guerra d'aprile Modificato con parti d'ottone Riabilitato con scariche e spine Tenuto insieme da fili di rame... Cyborg.. Dodicimila all'ora Cyborg... Con una gamba sola Cyborg... La testa da lattina Cyborg... Che situazione strana Cyborg... Guerriero della sera Cyborg.. Undicimila cip duecentoventiquattro neutroni nelle sue vene scorre un sangue di duecento colori può sollevarsi in cielo con un propulsore solare o inabissarsi dentro al buco più profondo del mare. Guerriero della sera... Un altra volta ancora Guerriero della sera... Per una volta ancora.
3.
Ombra scura 04:03
Mentre passa dice: " Non è mai stato così... Il limite che s'è allungato tra noi. Le vene si sciolgono insieme... Non è mai stato così. Si spezzano nel volo le ore tra noi. E' un ombra scura accanto a me, che merita il respiro merita tutto, anche se così lontano da me." Guardarlo soltanto il mare, non ha mai giovato a nessuno. Dire " non si può salpare", non ha mai giovato a nessuno. Amare, soltanto amare, non ha mai giovato a nessuno. No, non si può restare, Quello non ha mai giovato a nessuno. "E' un ombra scura accanto me, che si prende il respiro si prende l'alba e il cammino Così lontano da me". Com'è distante il mare quando la non c'è più nessuno... Come si può ritornare quando la Non c'è più nessuno.
4.
Giona 04:20
Nella pancia del mostro, c'erano sette code dominava l'abisso, tra le stanze vuote per dividere un sogno, e anche per non morire per amare la notte, senza però dormire il destino di un mostro, che si deve svegliare. Ma nella notte una stella, s'era svegliata male si credeva più bella, del rosso del mare e sfidando le onde, lei provò a nuotare discutendo sul fatto, che il cielo può aspettare. E in quel momento le danze, si fecero scure ed ogni luce si spense, per andare a dormire sui letti e sopra le case, come un grosso altare scese dorata la notte... E venne per restare. Giona li se ne stava, dentro la balena e dallo sfiato vedeva, brillare la luna come un occhio di latte, appeso chissà come in una notte tranquilla, di cristalli e sale...
5.
Accadde d'estate, lungo le rotte ansiose... E' un filo che rimarrà sempre, oltre gli inverni e il mio respiro che cosa vuoi fare?... Vorrei dormire un ora. E non c'è mattino, che non mi ricordi quel profumo com'era d'inverno, in quella notte scura e ansiosa com'era d'inverno, In quella stanza luminosa. Che cosa puoi fare?... Potresti darmi un ora... Potresti nuotare... Fino ad attraversare il mare...
6.
Onda su onda, viene dal mare viene per bagnare e dopo ritornare. Onda sull'onda... Viene da sola... Viene e non che cosa vuol dire " ANCORA". Ora lo sento... Ora lo sento... Ora è più distante Ora lo sento...Ora è più distante..
7.
Salomon 05:01
Sano come un pesce ho attraversato l'Aspromonte e adesso questa lancia te la cedo a te. Sano come un pesce le ho bevute tutte quante e adesso questa vasca te la cedo a te. Dimmi perchè, si deve andare via dove non c'è, più rabbia o nostalgia lontano da te, e dalla tua allegria ritornerò... Se tornerò. Ritornerò, per non andare via dove non c'è, più rabbia o nostalgia lontano da te, e dalla tua allegria. Ritornerò... Se tornerò.
8.
Avignone 02:20
L'acqua o il vino non cambiano niente Io t'avrei scelto altre mille volte Ma ora parlami di quel passaggio nel blu. Vuoi tu spiegarmi che cos'è l'onore? Io che ho tradito sia il bene che il male Io che ho sgozzato gli animali sacri Del Re. Gli esecutori accompagnano al mare Quel cavaliere partito a servire Senza uno scudo, una giostra, un forziere Nel suo continuo e incostante Divenire.
9.
Domremy 07:32
Dodici anni nel Nino, per dividere un sogno, di un continuo bisogno Tra la sera e la notte che brilla di vento e di stelle lassù. Ma non sei tu del sole, ma non sei tu del mare, lascia l'acqua bagnare e la mattina una nave è passata a portarci là in mezzo nel blu. Tra la schiuma una stella, ci diceva di andare, e nient'altro sapere in una notte stupenda di fuochi, rintocchi e campane lassù. Combattevamo battaglie, conquistavamo paesi, si consegnavano arresi e tra le spade d'argento i sospiri salivano sempre di più. E poi passavano i giorni, la nostra nave tremava, il sale se la mangiava ed ho ingoiato distanze più buie di un velo e del mare più blu. Mi nascondevo col sole, mi nascondevo la notte, mi affaticava la notte in una stanza gelata di polvere olio e lo zolfo che è giù. Come si parla con l'alba, cos'è rimasto del Nino, cos'è diventato il sogno ma se qualcosa è rimasto tra vele e campane adesso sei tu.

about

lI Cyborg è una risultante,
È un personaggio “divenuto”.

Il nostro amico “essere umano”, lasciato andare in mezzo al mondo, ha sostituito le parti perdute con succedanei meccanici.

Il Cyborg è un doppio e cerca di stringere a sé le sue due parti per farle diventare una.
Il Cyborg è affezionato ad ogni rondella o circuito del proprio corpo e si riassembla di continuo: ogni bullone, una mancanza.

Il Cyborg è un sopravvissuto, o meglio un “ricostruito”.
Il Cyborg non è un supereroe, ma, ma crede fermamente di esserlo.
Il Cyborg non è né un umano né un robot, è peggio: li incarna entrambe!

Gerardo Cauti, Eugenio Tomeo e Manfredi Zaccaro – insieme ToZaCa - descrivono il divenire del Cyborg nelle 9 canzoni di questo nuovo, affascinante, capitolo della loro discografia.

Il disco è stato registrato presso gli studi Helikonia di Roma, prodotto da Manuel Santilli e dai ToZaCa. Hanno partecipato alla costruzione diversi musicisti: Leonardo Cacciani alle chitarre, Filippo Fattorini al violini, Valentina Valeri ai cori, Stefano Costantini alla tromba e Camilla Spataro al flauto traverso.

Le canzoni costituiscono un insieme, ma ne descrivono ognuna aspetti diversi.
Per quanto il suono del disco sia omogeneo nella concezione – registrato nello stesso ambiente e volutamente con la stessa modalità di ripresa – ogni singolo brano risulta unico.
In questo scenario è l’arrangiamento la chiave che conferisce ai singoli brani un’impronta caratteristica pur facendo tutti parte del medesimo insieme.

credits

released April 17, 2015

Eugenio Tomeo: batteria, armonica e cori - Manfredi Zaccaro: basso e cori - Gerardo Cauti: voce, chitarre, pianoforte, flauto dolce, santoor, theremin e cori

si ringrazia infinitamente per l'amichevole partecipazione

Filippo Fattorini: violino
Valentina Valeri: voce - Stefano Costantini: tromba
Camilla Spataro: flauto traverso
Eva, Nadia, Manuela, Alessia, Manuel e Gianluca per i cori su "Cyborg"
tutta la classe seconda O dell'istituto comprensivo Via Laparelli 60 per i cori su " 1.30 Onda Polar"
e i professori Rocco De Rosa e Marcello Di Giacomo.
Grazie a Ettore: voce su "Due"

Prodotto da Manuel Santilli e ToZaCa
Registrato presso gli studi
Helikonia di Roma

Settembre 2013 - Marzo 2014

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Tozaca Roma, Italy

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